Lara Mori e una carriera che ha reso fortunati noi

Lara Mori ha annunciato durante la prima tappa di Serie A del 2023 il ritiro dalla ginnastica artistica di alto livello. Lei che si è definita fortunata e non speciale. Non sapendo che in realtà, in questi anni, ha reso fortunati noi.

Sin da piccola, era la stellina di Montevarchi che sognava le olimpiadi.

Agli occhi di chi questo sport lo segue da tanto, la carriera di Lara non risulta fortunata, ma sudata. Lo è quella di tutti gli atleti, certo, ma quella di una ginnasta che è arrivata a provare i body per la squadra olimpica, senza poterli usare, non è una carriera come le altre.


Nel 2015 aiuta la squadra ad arrivare 7° ai mondiali, qualificando così l'Italia per le olimpiadi di Rio. E alla fine dei campionati Italiani assoluti, in cui ottiene un quarto posto AA e un bronzo a trave, viene ufficializzata la squadra olimpica. Lara Mori è prima riserva

Il sogno sembra scivolarle dalle mani. Scatta le foto con la squadra indossando i body ufficiali, ma la federazione non le permette di partire per accompagnare le compagne. Chiunque altro avrebbe mollato, appeso i paracalli al chiodo e detto basta. Ma questa non sarebbe stata la Lara che tutti abbiamo conosciuto e apprezzato. Infatti, lei si rimbocca le maniche e non si ferma un attimo, l'anno dopo, nel 2017, partcipa ai mondiali e arriva tra le prime otto al corpo libero. 

Il sogno di Lara sembra ancora una volta impossibile, tra la pandemia che rimanda la spedizione di un anno e le nuove regole. Anche a Tokyo, nonostante i 4 posti in squadra e il pass individuale per le olimpiadi, non c'è posto per lei. Ma poi succede qualcosa che nessuno avrebbe voluto, in un certo senso nemmeno lei. Giorgia Villa si infortuna e non può prendere parte alla spedizione, quindi, Vanessa Ferrari entra tra le 4 e il pass individuale viene assegnato a Lara Mori. "Non era così che volevo andasse, ma darò comunque il mio meglio" disse.

Forse tra 20 anni, non parleremo delle sue gesta sportive, ma non ci dimenticheremo di menzionare la grande persona che è sempre stata, ancora prima di diventare una grande atleta. 
La sua olimpiade dura il tempo di una qualifica, quattro esercizi, ma i più emozionanti della sua vita. Quelli più sudati, sognati e voluti. 

Colei che in coppa del mondo pre Tokyo e alle olimpiadi volteggiava sulle note di Don't Stop Me Now dei Queen, ha deciso di fermarsi adesso, con i suoi tempi, i suoi sapazi e con i suoi sogni realizzati.

Nel suo discorso di addio alla ginnastica Laretta, così chiamata affettuosamente dai più, dice: "Grazie a chi mi ha sostenuto, a chi mi ha chiesto foto ed autografi convinti fossi “speciale” quando in realtà ero solo “fortunata”". Ma oggi siamo noi a esserle grati, per la tenacia, la costanza, l'impegno e anche per la dolcezza donata a questo sport e a tutti gli appassionati. Grazie Lara per non esserti arresa. Grazie Lara perché alla fine hai avuto ragione tu. Grazie Lara perché ai nostri occhi sei così speciale da aver reso fortunati noi

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