Ginnastica: La politica dei sacrifici nello sport

Chi fa sport ad alti livelli lo sa, per raggiungere grandi traguardi servono tanti sacrifici, ma è necessario che il confine tra sacrificio e abuso sia ben delineato. Ultimamente si è parlato molto degli abusi nel mondo della ginnastica, tanto ritmica quanto artistica, che spaziano dagli abusi psicologici fino a quelli di potere. Questi comportamenti hanno addirittura spinto alcune ginnaste a ritirarsi prima di quando avrebbero voluto. 
Varie figure rilevanti hanno supportato le Farfalle nella loro denuncia, ma anche molte autorevoli hanno invece preferito tacere o addirittura distanziarsi. 

A Le Iene, Carlotta Ferlito ci mette la faccia e ammette "sei anni fa ho denunciato e per questo sono stata querelata e successivamente allontanata da tutte le competizioni internazionali". 


La politica dei sacrifici nello sport è sbagliata. Si accettano consigli volti a migliorare la forma fisica, la tenuta mentale, qualunque cosa vada oltre è un abuso inammissibile. Ed è una politica così intrinseca nel sistema che quando ci si è dentro sembra quasi accettabile e normale. "Forse per arrivare ad alti livelli si fa così. Forse sono sbagliata io." Questo dice Carlotta Ferlito nella sua intervista. 

Ma adesso è qui per dire basta. Basta agli abusi, psicologici, fisici e di potere. Basta chiamare le ginnaste "maiale" per aver mangiato un biscotto in più. Basta, basta, basta


Sentiamo spesso dire dagli atleti che hanno fatto tanti sacrifici e rinunce per arrivari agli alti livelli dello sport. Ma qual è la linea tra sacrificio e abuso?

Quando si parla di sacrifici nello sport ci si riferisce ad allenamenti giornalieri di 6/8 ore, a dolori costanti ai muscoli spesso sotto sforzo, a rinunce alle uscite con gli amici il sabato sera perché il giorno dopo si gareggia, a non frequentare la scuola pubblica perché gli orari degli allenamenti non lo concedono. Non si parla mai e poi mai di sopportare insulti, vessazioni, umiliazioni o peggio, pur di raggiungere grandi obiettivi. Non si tratta di cedere a ricatti, accettare schiaffi o percoesse pur di poter gareggiare. 

La ricerca della perfezione non deve e non può ferire in alcun modo gli atleti.

Lo sport insegna valori importanti come disciplina, dedizione, amicizia, lavoro di squadra, rispetto per il prossimo, e si anche sacrificio, quello giusto, quello sano, che spinge gli atleti a dare il meglio di sé e a diventare persone, non solo sportivi, migliori. Quindi, oggi, è necessario che tutti gli sport, a tutti i livelli, siano liberi da violenze e cattiverie, che ognuno possa allenarsi liberamente e felicemente per raggiungere i propri obiettivi. 


Video intervista Le Iene pt.1: https://www.tiktok.com/@yourfriendlysubtitler/video/7175506695437815046?is_from_webapp=1&sender_device=pc&web_id=7124351941669012998

Video intervista Le Iene pt.2: https://www.tiktok.com/@yourfriendlysubtitler/video/7175514291511020805?is_from_webapp=1&sender_device=pc&web_id=7136228177013130757

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