La magia delle fate

15/08/2022


Per un lungo periodo abbiamo visto la squadra italiana di ginnastica artistica femminile progredire attraverso piccoli successi sporadici. I più grandi provenienti da Vanessa Ferrari (campionessa mondiale 2006) che, nel suo albo d’oro, conta la medaglia d'argento al corpo libero alle Olimpiadi di Tokyo. Ma tutto questo sembra quasi essere stato un preludio, un percorso verso ciò che sarebbe potuto essere, ciò che sta diventando e forse è già. 

Negli ultimi anni abbiamo conosciuto quelle che sono state soprannominate Fate, ginnaste annata 2003 le cui significative D hanno aumentato le aspettative del pubblico su questa squadra.

Nel 2019 le allora sedicenni Giorgia Villa, Elisa Iorio e le gemelle Asia e Alice D'Amato (accompagnate da Desirée Carofiglio e dalla riserva Martina Maggio) portavano già a casa uno storico bronzo mondiale vinto a Stoccarda. È stato lì che il desiderio di qualcosa di più ha cominciato a sembrare realtà? È stato in quel momento, dopo una disastrosa rotazione alla trave nelle qualificazioni, che hanno mostrato all'Italia e al mondo le loro capacità e, soprattutto, le loro possibilità in vista del futuro?

Da allora, la Nazionale italiana (salvo infortuni, purtroppo numerosi) non ne ha più fatto a meno. E così, dopo anni difficili, dovuti alla pandemia, che hanno fermato tutto il movimento ginnico mondiale, arriviamo agli Europei di Monaco 2022. La squadra composta da Martina Maggio, Giorgia Villa, Asia e Alice D'Amato e Angela Andreoli è in forma, con un unico obiettivo: dare il massimo. 

E non è forse così che si scrivono le pagine più belle dello sport? Quando dando il meglio di sé, accade qualcosa che forse era difficile persino da immaginare, le Fate fanno una magia

A Monaco di Baviera, il Team Italy di ginnastica artistica femminile vince l'oro di squadra, l'oro individuale AA (Asia D'Amato), il bronzo individuale AA (Martina Maggio), l'argento al volteggio (Asia D'Amato), l'argento alle parallele (Alice D'Amato) e l'argento e il bronzo al corpo libero (rispettivamente Martina Maggio e Angela Andreoli).

Sette medaglie. La squadra torna a casa con un bottino di sette medaglie europee. La spedizione più vincente di sempre.

Per anni queste ragazze sono state descritte come il futuro di questa squadra, come se il loro compito fosse quello di riscrivere la storia di un Paese che ha vissuto per anni sulle vittorie di campioni sporadici e quindi indimenticabili. Le ragazze vincenti che tutti stavamo aspettando. Forse chi decise di chiamarle "Fate" lo sapeva già che in punta di piedi e polvere di magnesio avrebbero fatto una magia tale da portare loro, e l'intero Paese, sul gradino più alto del podio. Loro stanno già scrivendo una nuova pagina di storia sì, non solo del movimento italiano, ma di uno sport che non finirà mai di stupire.

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