La coppa del mondo non è un evento politico?

Il mondo del calcio ha puntato i riflettori sulla coppa del mondo che si disputerà dal 20 Novembre al 18 Dicembre in Qatar, la prima nel mondo Arabo.

La scelta del luogo ha destato molto scalpore nel mondo, non solo calcistico o sportivo, ma globale. La mancanza di diritti umani e le regole imposte agli spettatori fanno discutere più degli exploits calcistici che ci piacciono tanto.

É importante menzionare che poco prima dell’inizio della competizione la Fifa ha scritto a tutti i team di concentrarsi sul calcio, non sulle battaglie ideologiche e politiche. A seguito di ciò, il capitano della nazionale Francese Hugo Lloris, ha affermato di non voler indossare la fascia arcobaleno “One Love” (a sostegno dei diritti della comunità LGBTQ+) per “mostrare rispetto” alla nazione ospitante. Al contrario, la nazionale Iraniana scende in campo e si schiera apertamente contro il regime che occupa il proprio paese. Gli undici in campo si rifiutano di cantare l’inno e le donne sugli spalti mostrano cartelli con scritto “Woman Life Freedom”. Questa scelta potrebbe comportare grosse ripercussioni sui calciatori una volta in patria, ma loro hanno avuto il coraggio di sfruttare la rilevanza mediatica di questo evento per far sentire la propria voce e mettere al corrente il mondo degli orrori che avvengono giornalmente nel loro paese. 

Nella stessa partita la nazionale Inglese, prima del fischio di inizio, ha deciso di inginocchiarsi a sostegno del Black Lives Matter. E allo stesso modo Manuel Neuer, capitano e portiere della nazionale Tedesca, si dice pronto a pagare personalmente qualunque multa possa ricevere pur di indossare quella fascia arcobaleno, per poi ritrattare qualche giorno dopo a causa della minacce mosse dalla Fifa. 

Ma al fischio d’inizio di Germania - Giappone il capitano, insieme alla sua squadra, non si è fatto trovare impreparato. La fascia arcobaleno al braccio non c’era, ma i colori erano comunque presenti nel design speciale dei suoi scarpini. In più la nazionale tedesca è arrivata con i colori a supporto del mondo LGBTQ+ nelle proprie tute e ha posato per la foto di squadra con una mano a coprire la propria bocca per simboleggiare l’assenza di libertà di parola.

La coppa del mondo di calcio ha un impatto mediatico immenso, silenziare le opinioni dei partecipanti contribuisce a limitare i diritti umani di ognuno, proprio come avviene in Qatar (i cittadini vengono arrestati se esprimono idee contro quelle imposte dalla nazione che prevedono: la criminalizzazione dell’omosessualità e la completa assenza di diritti per le donne come individui singoli). Non sarebbe quindi più giusto lasciare completa libertà di espressione a ognuno, per permettere a tutti di sentirsi a proprio agio, sul campo da calcio, a rappresentare il proprio paese?

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